PUGNOZEN: LA MENTE VIENE PRIMA DEL PUGNO - ACCADEMIA ARTI ORIENTALI ASD

STORIA DEL KARATE

"Karate Do Gairyaku"

“Il contributo più importante di Chojun Miyagi all’arte del karate è la creazione di un metodo d’insegnamento per l’istruzione di gruppo.

Egli cercò di stabilire un programma didattico. Nel suo articolo non lo spiega dettagliatamente, egli aveva un’idea molto chiara di come organizzare il curriculum didattico.

Sfortunatamente il maestro morì all’età di 65 anni, prima di aver avuto la possibilità di terminare il suo compito. In ogni caso l’idea che egli aveva del karate non svanì. Il suo migliore allievo, Seikichi Toguchi, si prese carico della missione del Maestro Miyagi.

Toguchi sentì la grossa responsabilità di portare a termine il sogno del suo Maestro.

Gli occorsero più di vent’anni per organizzare il sistema creato da Miyagi. Lo chiamò il sistema del karate Shorei-Kan. Questo sistema è, secondo me, un capolavoro che non può essere paragonato ad alcun altro metodo d’insegnamento che abbia mai visto. Con questo sistema gli studenti possono imparare progressivamente l’arte del Karate Goju Ryu in un modo non competitivo. I programmi d’esame assicurano non solo il progresso della propria abilità nelle tecniche, ma anche una migliore comprensione dell’arte stessa. La costante ripetizione delle materie richieste e l’insegnamento a studenti di grado inferiore da parte degli allievi di grado superiore sono le caratteristiche principali del programma di Toguchi. Egli ha sviluppato il sistema shorei-kan basandosi sul metodo d’insegnamento che Miyagi aveva ipotizzato. Nel libro” Okinawan Goju-Ryu (ediz.Ohara 1974) Toguchi scrive:

“….Grazie a quegli insegnamenti del maestro Miyagi, ho capito la sua teoria del karate e l’ho messa in pratica. Apprendendo solo tecniche senza teoria, sarei rimasto un istruttore ripetitivo, che insegna meccanicamente quello che ha imparato, senza uno sviluppo creativo delle idee.” Toguchi non solo è riuscito ad organizzare un sistema didattico, ma ha aperto una nuova prospettiva all’arte del Karate-Do d’Okinawa, creando una serie di Kata ritmati, eseguiti con un accompagnamento musicale. Li fece per i bambini e le donne, con la collaborazione del suo amico, il sig. Sihin Yamauchi, un compositore molto rinomato ad Okinawa. Toguchi e Yamauchi hanno inoltre sviluppato l’idea del kata ritmico, creando altre forme più avanzate, come il kata chiamato HAKUTSURU NO MAI (la danza della gru bianca), che è, a detta di molti, un vero capolavoro.

Oltre a ciò Toguchi completò l’idea del suo Maestro, creando una serie di fukyu kata per unificare tutti i differenti stili di karate. Miyagi anche se non accenna ai fukyu kata nel suo articolo, realizzò un’altra grande impresa, quella di introdurre due di questi kata: gekisai dai Ich (n° 1) e gekisai dai Ni (n° 2). Allo scopo di sistemare la serie dei fukyu kata e di sistemarli nel suo sistema didattico, Toguchi sviluppò altri otto kata approfondendo quelli del suo Maestro.

Il sistema Shorei-Kan include anche vari combattimenti prestabiliti che sono destinati a mettere gli studenti in condizione di praticare tecniche pericolose senza incidenti e vigorosamente. I dettagli del suo sistema sono spiegati nel libro “OKINAWAN GOJU-RYU”(ediz. Ohara).

Diversi istruttori di karate in attività ad Okinawa hanno studiato con il maestro Choyun Miyagi per molti anni, ma nessuno di loro ha portato avanti il desiderio del proprio Maestro se non Seikichi Toguchi.

Io come allievo di Toguchi, vorrei scrivere orgogliosamente, nello stesso modo in cui Miyaghi scrive nel suo articolo: ” il gruppo che è l’erede legittimo (del karate Goju Ryu di Miyagi) esiste tuttora con una regolare successione ad Okinawa, è la scuola SHOREI-KAN di SEIKICHI TOGUCHI”.

Karate Do Gairyaku di Chojun Miyagi

Spiegazione generale del karate-do Prefazione

Il karate è un’arte che sviluppa il coraggio, la salute fisica e mentale attraverso la sua pratica. Rende l’individuo capace di difendersi da aggressioni fisiche senza ricorrere all’uso delle armi. È possibile usare alcuni attrezzi o strumenti di lavoro (kobudo), secondo le circostanze.

La gente interpreta erroneamente la rottura di tavolette a mani nude come il vero scopo del karate, ma queste sono solo tecniche minori!

Proprio come in ogni altra arte marziale l’essenza del karate è l’eventuale raggiungimento dell’illuminazione spirituale. – Storia del kempo delle ryukyu (Karate-Do)Il nome karate è un termine speciale ad Okinawa e, se cerchiamo le sue origini, dobbiamo risalire alla box cinese. A causa della penuria di documentazione, il luogo e la nascita di questo tipo di box non possono essere stabiliti con precisione.

La cosa certa è che ha avuto origini in tempi molti antichi, e non è difficile immaginare che sia nata dalla natura competitiva e combattiva dell’uomo. La box cinese cercava di imitare i movimenti degli animali e degli uccelli durante i loro combattimenti, da qui i differenti nomi di stile delle varie scuole che si chiamavano: box della Tigre, della scimmia, della gru, ecc. Si differenziarono in stili del nord e stili del sud; più tardi si divisero ulteriormente in Naika Kempo (gruppo degli stili interni) che privilegiava la morbidezza, e in Gaika Kempo (gruppo degli stili esterni) che prediligeva la durezza.

Vediamo ora come fu introdotta la box cinese nelle ryukyu.

A questo riguardo non essendoci riferimenti storici definitivi, esistono molte teorie, le principali sono:

  1. La teoria dell’introduzione dei 36 uomini.

Nel 1932, 36 cinesi arrivarono nelle ryukyu ed introdussero la box cinese tra gli isolani.

  1. La teoria degli appunti d’Oshima: nel 1762, un naviglio delle Ryukyu diretto in Giappone fu costretto, a causa di una tempesta, a far scalo in una provincia delle isole Shikoku.

Si afferma che tra l’equipaggio che ci fosse un intellettuale che parlò delle isole Ryukyu e dei loro abitanti ad uno studioso del posto; quest’ultimo registrò la conversazione su un taccuino che fu intitolato Oshima Hikki (gli appunti d’Oshima).

In una sezione del taccuino intitolata “Abile combattente” si legge che un maestro di box cinese di nome Kusanku arrivò nelle Ryukyu con i suoi studenti e cominciò a praticare ciò che a quel tempo era chiamato kumiai-jutsu (tecniche di combattimento). Possiamo così affermare che questo libro contiene delle notizie più attendibili circa il karate nelle Ryukyu.

  1. La teoria dell’introduzione dopo keicho: nel quattordicesimo anno di keicho (1609), il clan Satsuma conquistò le isole Ryukyu e stabilì un regime basato sulla brutale repressione. Con la proibizione dell’uso delle armi, in mancanza di un migliore metodo per difendersi, l’arte del karate si sviluppò tra gli indifesi abitanti d’Okinawa.

Una cosa certa è che, grazie alle circostanze uniche di quel tempo, si sviluppò un’arte marziale che combinava tecniche di combattimento straniere con quelle del posto.

– Le origini del nome karate nel passato.

Le origini del nome “Karate” sono incerte, ma sicuro è che fu chiamato così molto tempo fa.

Nel passato era chiamato “Te”. In quel tempo il karate o “Te” era praticato segretamente e tramandato dal maestro all’allievo migliore e di grado più elevato.

Nel caso non ci fossero stati allievi qualificati, la forma non sarebbe sopravvissuta e sarebbe scomparsa con la fine della generazione del maestro. Il risultato di questo modo di insegnare portò alla scomparsa di molte forme.

Fu nel 19° secolo che il metodo d’insegnamento cambiò e si adattò ai quei tempi: l’antica politica della segretezza fu abbandonata e si cominciò ad insegnare e a praticare apertamente, e gradualmente il karate fu riconosciuto dal pubblico. Nel 1904 fu adottato come parte del programma d’educazione fisica della scuola di Shuri: fu il primo gruppo di studenti di karate della storia.

Nel 1906, furono fondati altri club in altre scuole. Nel 1922, fu insegnato per la prima volta nell’accademia di polizia, affiancando altre arti marziali come il kendo e il judo.

Nel 1926 fu fondato il karate club d’Okinawa.

Nel 1930 fu incorporato dall’associazione d’atletica d’Okinawa.

Nel 1933 la Dai Nippon Butokukai riconobbe il karate come una delle arti marziale giapponesi.

In Giappone, dopo il 1924, furono fondati vari clubs di karate in diverse scuole.

– Lo stato attuale dell’insegnamento del karate.

Secondo le leggende tradizionali, il karate nel passato era insegnato soprattutto come arte di difesa personale, indicando raramente il suo contenuto educativo racchiuso nella frase:”Karate ni sente nashi” (non c’è offesa iniziale nel karate). Molti dimenticano costantemente quest’idea.

Il karate ha raggiunto oggi un livello tale che chi lo pratica può avere la fiducia di raggiungere Pugno e Zen: ciò significa che la mente viene prima del corpo.

– Gli stili di karate

Oggi sono diffuse molte teorie a proposito degli stili delle Ryukyu:

una delle teorie popolari afferma che esistono il karate Shorin-Ryu ed il karate Shorei-Ryu.

La teoria alla quale possiamo credere è la seguente nell’undicesimo anno di Bunsei (1879) il sistema dello stile cinese del Fukien fu portato ad Okinawa dal maestro Higaonna e divenne il karate Gju-Ryu dopo continui miglioramenti. Il gruppo che è il suo erede esiste tuttora, con una regolare successione, ad Okinawa.

– Caratteristiche e vantaggi del karate

I vantaggi del karate sono i seguenti:

a) Può essere praticato in poco spazio.

b) Può essere praticato da soli o in gruppo.

c) Non richiede molto tempo per essere praticato.

d) Può essere praticato secondo la forza fisica scegliendo le forme appropriate, senza badare al sesso e all’età.

e) Può essere praticato con semplici utensili (kobudo: bo, tonfa, sai, nunchaku ecc.), oppure può essere praticato altrettanto bene a mani vuote.

f) È un mezzo molto efficace per tenersi in esercizio e migliorare la propria salute.

g) Il risultato dell’allenamento del corpo e della mente può formare uno spirito indomito.

– Il futuro del karate

L’era della segretezza del Karate-Jutsu (Kara = Vuoto, Te = Mani, Jutsu = colpire) è ormai passata, siamo in una fase in cui il karate è diventato accessibile al pubblico diventando Karate-Do (Do = Via).Il maestro Miyagi aveva già considerato l’importanza dell’equipaggiamento protettivo per le competizioni. Ho affermato che il karate ha già raggiunto lo stato di fioritura e sviluppo da arte marziale peculiare del Giappone ad arte marziale diffusa e conosciuta in tutto il mondo.

(Il karate Shorei-Kan, grazie alla teoria del karate “Kaisai no genri” tramandata dai maestri Higaonna, Miyaghi, Higa e Toguchi è giunta sino a noi in occidente grazie al maestro Toshio Tamano. Il karate goju ryu shorei kan è veramente unico nel suo genere, per il suo metodo d’insegnamento e per la sua profondità).

karate

Kanryo Higaonna

karate

Chojun Miyagi

karate

Seko Higa

karate

Seikichi Toguchi

– Metodo d’insegnamento del karate

Lo sviluppo dei muscoli in un uomo variano secondo il modo in cui questi sono allenati.

Per questo all’inizio d’ogni lezione si eseguono gli esercizi di preparazione per sviluppare e sciogliere i muscoli, in modo che sia più facile eseguire i movimenti e le tecniche proprie del karate.

Quelle che seguono sono delle spiegazioni generali di questo metodo.

a) Esercizi di preparazione

Fate fare gli esercizi delle varie parti del corpo per ammorbidire i muscoli ed allo stesso tempo sviluppare la forza e la morbidezza.

Questi esercizi aiutano la comprensione delle forme base del karate: i Kata Sanchin e Tensho.

b) Kihon kata (forme di base).

Sanchin e Tensho sono tutte forme di base, ed il loro obiettivo è quello di sviluppare una corporatura forte ed uno spirito marziale, rendendo armonici il respiro e la forza in una posizione corretta.

c) Esercizi complementari.

Sono esercizi destinati ad aiutare gli studenti ad imparare meglio i kata, poiché i loro movimenti sono tecniche varie prese dai kata stessi. Sono eseguiti con diversi tipi d’equipaggiamento, per sviluppare quei muscoli particolarmente necessari per la pratica del karate.

d) Kaishu kata (forme di kata).

Vi sono molte di queste forme, molte chiamate con il nome del loro autore. Questi kata consistono in una sequenza di molti movimenti ginnici, nella quale sono armoniosamente combinate diverse tecniche difensive ed offensive. Questi movimenti danno la possibilità allo studente di capire la relazione tra spirito e corpo, poiché essi sono destinati a sviluppare proprio questo.

e) Kumite (esercizi di combattimento).

Dopo aver appreso alcuni kata lo studente dovrebbe studiare il vero significato dei loro movimenti; allora si procede applicando queste tecniche negli esercizi di combattimento, come se ci si trovasse in una situazione di combattimento reale.

In definitiva, il metodo d’insegnamento del karate è destinato a coltivare un buon atteggiamento marziale attraverso la pratica di materie come i khihon kata Sanchin e Tensho, i kaishu kata e kumite.

SHOREI KAN GOJU RYU

top