PUGNOZEN: LA MENTE VIENE PRIMA DEL PUGNO - ACCADEMIA ARTI ORIENTALI ASD

ARTICOLI RAJA YOGA

Cosa ci dà la meditazione?

PREMESSA

E' bene chiarire prima di tutto quale senso può avere parlare di meditazione nella società in cui viviamo, e nell'ambiente di una grande città in particolare.
Molto brevemente, accostarsi alla meditazione aiuta a vivere meglio, migliora la qualità della nostra vita, per noi e per gli altri che ci circondano.
Ritrovare con prontezza e facilità il nostro equilibrio, controllare ansia e stress, scoprirci ricchi di pazienza e attenzione verso gli altri, stare bene con noi stessi, ci permetterà di migliorare da subito la qualità della nostra vita.

Tutti noi viviamo in una situazione di stress quotidiano, soprattutto in una grande città, lontano dalla consolante tranquillità della natura.

Spesso sentiamo il bisogno di "staccare", di trovare una pausa per noi stessi per poterci ricaricare; ci sentiamo come "svuotati" di energia.

Lo stress genera spesso ansia, disturbi del sonno, disturbi emotivi. Diventiamo irritabili, scontenti di tutto, depressi, ci mettiamo a volte alla ricerca di distrazioni che non risolvono in pratica mai la nostra situazione. Spesso la aggravano.

Non sappiamo in realtà come fare, non sappiamo soprattutto che esistono specifiche tecniche, alcune delle quali molto semplici per ottenere quella pausa di cui sentiamo la necessità.

Alcune di queste tecniche sono sorprendentemente antiche, praticate da migliaia di anni dai popoli di tutti i continenti e di tutte le culture, ma non per questo meno efficaci.

La Meditazione è una delle più diffuse.

Tutte o quasi queste tecniche si basano su di un comune presupposto:

- imparare a rilassarsi
- a rilassarsi profondamente.

E' da qui che iniziamo il nostro discorso.

MA COSA E', IN DEFINITIVA, LA MEDITAZIONE?

La parola meditazione ci suscita ancora immagini di monaci e santi, di celle di clausura, di monasteri, di asceti e mistici che vivono fuori dal mondo, sottoponendosi a privazioni e penitenze d'ogni sorta.

Ebbene, nulla di ciò ha interesse per noi.

Ricordo che noi viviamo in una società occidentale moderna, immersi in un mondo di relazioni umane e di scambi informativi intensi, e continueremo a farlo.

Ma allora, cosa può essere per noi la meditazione ?

Osserviamo che, se gli ideali ascetici della meditazione sono socialmente e storicamente superati, è però sempre attuale:

  • Liberarci dalle illusioni e dal conformismo.
  • Liberarci dai condizionamenti.
  • Comprendere a fondo i meccanismi mentali ed utilizzarli al meglio.
  • Avere una chiara visione delle cose.
  • Aumentare la nostra sensibilità e consapevolezza.
  • Conquistare sempre più calma e distacco.

TRE SONO LE FUNZIONI DELLA MEDITAZIONE

  1. Ci permette il superamento del dualismo e delle antinomie. Ci fa cioè vivere in modo unitario, in modo olistico.
  2. Ci consente la disidentificazione dai vari aspetti del nostro Ego, per attingere il nostro vero Sé, la nostra Anima. Ci rende cioè integrati, armoniosi, profondamente coerenti.
  3. Ci dà una esperienza diretta, qui e ora, della trascendenza.

Esaminiamo brevemente ciascun punto:

1 - SUPERAMENTO DUALISMO E ANTINOMIE

Superare il dualismo significa, nella nostra vita quotidiana, superare i problemi che la vita ci pone. Si tratta di superare i problemi, non risolverli. In questo la meditazione ci aiuta insegnandoci come diventare osservatori distaccati, come essere testimoni di ciò che avviene essenzialmente a noi stessi. E senza giudicare.

Le antinomie sono le scelte tra opposti (bene/male, destra/sinistra, ecc.) che, anche nel nostro piccolo quotidiano, si presentano ogni giorno a ciascuno di noi. Sono ancora dei problemi da superare, non da risolvere.

Superarli significa però vivere in modo unitario, senza dover ricadere poi nelle stesse scelte in tempi successivi.

2 - DISIDENTIFICAZIONE

Come sa bene la psicologia moderna (la Psicosintesi di Assagioli, per esempio), il nostro IO è costituito da diverse PERSONALITA' spesso in contrasto tra loro, e di cui non sempre siamo coscienti. Conoscere sé stessi, significa anzitutto conoscere quali sono queste personalità dentro di noi. Ma non basta.

Integrare il nostro IO vuol dire proprio NON riconoscersi in questa o quella parte della nostra personalità, ma nel rendersi conto che spetta a noi accettare di avere una ben precisa personalità che, scelta da noi, sarà nostra. Quindi vivere e non farci vivere da una parte di noi. Ciò significa anche non permettere che una parte di noi abbia il sopravvento senza che siamo d'accordo.

L'integrazione, cui ci porta la meditazione, ci farà vivere quindi in modo integrato e consapevole.

3 - TRASCENDENZA

La meditazione ci porta certamente su di un percorso di trascendenza, a sperimentare e vivere una trascendenza progressiva.

La meditazione profonda, cioè lo stadio più avanzato della meditazione, non dobbiamo pensare ci possa dare risposte metafisiche (non è una religione), ma fa cadere la necessità stessa della domanda.

Questo livello di meditazione, cui tutti possono giungere senza grandi sforzi, usando volontà e perseveranza, viene chiamato "meditazione sulla non-mente".

LA NON-MENTE E' DUNQUE:

  • Uno stato di pura attenzione, in cui ogni giudizio è sospeso.
  • Il mantenersi nella condizione dell'osservatore immobile, del testimone sempre presente (Atman)
  • L'essere privi di Ego, e perciò liberi e leggeri.
  • Il ritorno al volto originale che avevamo prima di nascere, mediante quello che viene definito un "salto", che ci fa sperimentare un paesaggio sempre nuovo, uno stato di consapevolezza sempre nuovo e in evoluzione.
  • Un aprirsi all'infinito, al di là e al di sopra delle dualità e delle contrapposizioni.

TORNIAMO ALLA MEDITAZIONE

Una cosa va subito detta : dopo qualche settimana di pratica, quando decidiamo di meditare con regolarità, ogni giorno, ogni meditazione ben eseguita dà sempre luogo ad una sua piccola (o grande) illuminazione, comunque la si voglia chiamare ( satori, samadhi, nirvana, moksa), ossia ad una chiarificazione e ad un affinamento della sensibilità, ad una migliore comprensione di questo o quel problema, di un nostro problema.

La meditazione è essenzialmente un LAVORO SULLA NOSTRA MENTE, che ci consente il raggiungimento di due obiettivi:

  1. Acquisire CONSAPEVOLEZZA
  2. Recuperare quello che è per noi il SENSO DELL' ESSERE

La consapevolezza non è la semplice riflessione razionale, ma una attività volontaria che osserva anzitutto i nostri propri movimenti psichici, ed è in grado di modificare le loro risposte agli stimoli esterni, in modo da superare vecchi modi di reagire e di pensare, e di modificarle in modo permanente. In altri termini, è una vera e propria azione di ristrutturazione delle nostre reazioni.

Qui è opportuna una precisazione.
La nostra coscienza ed il nostro Ego (Sé individuale) sono il prodotto di circostanze esterne, in gran parte fuori del nostro controllo.
E' con la consapevolezza che nasce l'interiorità cosciente di Sé, che integra e unifica. E' ciò che chiamiamo l'Anima.

Il senso dell'essere è la risposta alla domanda posta da un famoso koan Zen:

QUALE ERA IL TUO VOLTO PRIMA DI NASCERE ?
CHI ERI PRIMA CHE I TUOI GENITORI TI CONCEPISSERO ?

Cioè quale era il senso originale dell'essere per te ?, quella gioiosa sensazione di esistere, costituita dal fatto stesso di stare al mondo ?

Ho detto che la meditazione è un lavoro sulla mente, un addestramento della mente.

In realtà noi ci serviamo della mente, della ragione, della razionalità, per la parte critica e disidentificativa; ma poi la mente occorre abbandonarla, lasciarla cadere.

Se con la mente cerchiamo di afferrare la mente e comprenderla, generiamo solo confusione.

E' per questo che occorre abbandonarla. E quando l'abbandoniamo, subentra l'INTUIZIONE.

Chi medita cessa allora di essere un individuo isolato, per diventare come un' apertura, attraverso la quale l'intera energia dell'universo diventa consapevole di sé stessa.

La meditazione è dunque allo stesso tempo un conoscere e un essere. E' un prendere coscienza, uno sperimentare, ciò che siamo realmente. Oltre il corpo, oltre le emozioni, oltre la mente. Ma a questo punto, noi non siamo altro che "questa consapevolezza". Qui e ora. La meditazione è quindi, all'inizio, una operazione mentale, ma l'intero percorso non può essere fatto dalla mente. Anzi, in un particolare tipo di meditazione, si cerca di fare una operazione di svuotamento della mente.

Si conservano però sempre, nella meditazione

- consapevolezza
- lucidità

Non si perviene mai ad uno stato mistico o devozionale o allucinatorio.

Nessuno ci spinge, ci forza, ci dice a cosa credere e a cosa non credere, decide al posto nostro cosa è bene e cosa è male per noi.

RICORDATE: nessuno può vivere la nostra vita al posto nostro.

E, se Io non vivo la mia vita, chi lo farà per me ?

Nella meditazione non si fanno atti di fede; nella meditazione si sperimenta soltanto, e lo si fa individualmente.

Questo quindi può essere per noi la meditazione:

  • un modo di essere e di vivere meglio
  • un modo di aiutare noi e gli altri
  • un modo per conoscere chi siamo e perché

e ricordiamoci sempre che:

"Non è importante ciò che dobbiamo fare, ma ciò che vogliamo essere."

Ettore Tessera

top