PUGNOZEN: LA MENTE VIENE PRIMA DEL PUGNO - ACCADEMIA ARTI ORIENTALI ASD

ARTICOLI RAJA YOGA

Tantra

Tantra Parte Prima

Perchè tantra

Il Tantra sta alla base delle più antiche scuole di pensiero orientali. E non solo. Vedremo che ha pervaso di sè non solo i movimenti religiosi e filosofici indiani e del Sud - Est asiatico, ma anche la dottrina cinese taoista, i culti misterici medio - orientali, fino alle scuole iniziatiche egizie e celtiche. Anche l'esoterismo islamico, la kaballah ebraica e l'esoterismo cristiano sono impregnati di tantra. Il messaggio d'amore portato da Gesù Cristo è essenzialmente un messaggio tantrico (la volontà d'amore come energia base della trasformazione dell'individuo). Ma ci arriveremo per gradi.

Parliamo anzitutto di LINGUAGGIO.

Il linguaggio in cui è scritto il tantra è un linguaggio d'amore. Vi sono due tipi di linguaggio: il linguaggio d'amore ed il linguaggio logico. Tra i due esistono fondamentali differenze.

Il linguaggio logico è aggressivo, polemico e violento. Se uso un linguaggio logico, divento per forza aggressivo verso la vostra mente. Cerco infatti di convincervi che ho ragione, di dimostrare con la logica che il mio argomento è "giusto" ed il vostro è "sbagliato". Il linguaggio logico è egocentrico : io ho ragione, tu hai torto, perciò devo provare, in modo logico e razionale, che io ho ragione e che tu hai torto. Non mi preoccupo di voi, ma solo del mio io. Ed il mio io ha sempre ragione.

Il linguaggio d'amore è completamente diverso. Non ci si preoccupa di convincere gli altri; ci si preoccupa degli altri . Non sono importanti i concetti, i principi, sono importanti gli argomenti. Nel linguaggio d'amore non è molto importante ciò che viene detto, ma il modo in cui viene detto . Le parole sono contenitori, non sono importanti: il messaggio contenuto sì che è importante. Ed è un messaggio da cuore a cuore, non una discussione da mente a mente. Non è un dibattito : è una comunione.

Questo perchè, quando amiamo profondamente e sinceramente, la mente cessa di esistere, di essere importante. Non c'è più passato nè futuro: l'adesso è il solo tempo, l'adesso è tutto. Esiste solo il presente. Ciò presuppone una elevata ricettività di tipo femminile: quello che riceviamo occorre che cresca dentro di noi, che diventi parte di noi.

Cosa significa TANTRA.

Significa tecnica, metodo, sentiero. Si occupa del come, come fa la scienza. Il tantra è un metodo "scientifico". Non si occupa del perchè delle cose, non di cosa sia la Verità, ma di come la Verità si possa raggiungere. E' la filosofia che si occupa del perchè delle cose. Anche la religione, ma su di un piano diverso. Il tantra non è una religione.

La filosofia inoltre si occupa della mente, ha bisogno della nostra mente. Il tantra ha bisogno di noi nella nostra totalità, e questa è una sfida assai più profonda.

Il tantra ha quindi bisogno di noi nella nostra interezza, ma ciò implica che la conoscenza, ogni conoscenza, dovrà passare dalla sperimentazione.

Fare è conoscere e non esiste altro conoscere .

Perchè una risposta arrivi, il tantra pretenderà che noi ci trasformiamo, che cambiamo prospettiva esistenziale : e la risposta non sarà in termini razionali. Il tantra non si occupa delle nostre idee, dei nostri valori. Il tantra si occupa di noi .

Non darà quindi direttamente risposte, ma solo la tecnica per ottenere le risposte. E le risposte non saranno nella sfera intellettuale, non ci daranno una informazione o una nozione in più da accumulare. Una risposta di questo tipo ci cambierà per sempre. Non saremo più gli stessi. E' bene saperlo, questo.

E' come innamorarsi: comunque vada a finire, non saremo più gli stessi.

Cenni storici sul TANTRA

La più antica scuola di Tantra, tuttora operante, è quella del tantrismo shivaita del Kashmir, che ha più di 7 mila anni e vanta una trasmissione in via diretta, da maestro a discepolo, ininterrotta. Per questo il suo messaggio ci appare così fresco e vivo.

(Si chiama shivaita da Shiva. L'energia creatrice nella tradizione indù).

Il Tantra è la sola corrente di pensiero antica (uso il termine "corrente di pensiero" perchè non saprei come altrimenti definirla, non una filosofia, non una religione, non una ideologia) che conservi l'importanza dell'immagine della Grande Madre, la Grande Dea, senza prevaricazione del maschile sul femminile, e neppure viceversa. Nel tantra vi sono state, e vi sono ancora, un notevole numero di maestri donne (le "yogini").

Il Tantra si è sviluppato all'interno della civiltà dravidica, che fondò le città di MohenjoDaro e di Harappa nella valle dell'Indo, subito dopo l'ultima glaciazione cioè alla fine dell'ottavo millennio a.C. La loro civiltà si estese dalla valle dell'Indo, l'odierno Kashmir e Pakistan, fino al Mar Rosso (Egitto e costa orientale del Nord Africa) ed al Mediterraneo (Siria, Libano, Creta), venendo in contatto ed influenzando popoli come gli Assiri, i Babilonesi, i Persiani, gli Egizi, i Fenici, i Cretesi e certamente altri nell'area medio - orientale. Sono state trovate influenze perfino nell'iconografia etrusca.

La civiltà dravidica era assai evoluta culturalmente e artisticamente (ha lasciato monumenti e osservatori astronomici incredibili per l'epoca), ed anche come organizzazione sociale e politica. Le donne godevano degli stessi diritti degli uomini, ed erano loro a dare il cognome ai figli.

Sculture e bassorilievi li mostrano di corporatura esile, non molto alti, scuri di pelle e di capelli, con grandi occhi scuri miti ed intelligenti.

Tale civiltà ebbe bruscamente termine nel terzo millennio a.C. con l'invasione delle tribù ariane provenienti dall'Ovest (Ucraina), che portarono in tutta l'India quella che viene chiamata "la civiltà dei Veda", dal nome dei testi sacri dell'induismo. Tali tribù erano costituite da barbari selvaggi molto alti e di pelle chiara, assai aggressivi e violenti. Distrussero città , monumenti, acquedotti, canali di irrigazione, fognature : ci vollero più di duemila anni perchè l'agricoltura tornasse a livelli simili a quelli dei dravidi. Qualcosa di simile alle invasioni barbariche nell'Impero Romano in disfacimento.

Gli ariani portarono anche una struttura sociale rigidamente a caste, ed una impronta totalmente maschilista, che dura tuttora nella cultura indiana e del Sud - Est asiatico.

La tradizione vuole che i maestri tantrici riuscissero in gran parte a fuggire, popolando le zone, allora desertiche, a nord dell'Himalaya, l'odierno Tibet e Ladak. L'antica religione Bon, che il buddismo trovò in Tibet, è impregnata di tantra.

Nel quarto secolo d.C. il tantrismo shivaita tornò a Sud, in Kashmir, diffondendosi in India, Nepal, Ladak, Cina, Tibet. La maggioranza dei documenti scritti, che ci sono pervenuti, sono di questo periodo.

Tantra Parte Seconda

Le paure

Nel Tantra è fondamentale superare le paure, tutte le paure. Ciò per riappropriarsi di noi stessi in modo completo e totale.

Ricordate i versi di Tagore?

Chi chiama dietro di me,
Chi trattiene i miei passi,
Chi oggi mi dice parole di paura?
Io, le paure, le conosco tutte.

Come per ogni cosa che riguarda l'uomo, per il Tantra occorre sperimentare a fondo anche le paure, per poterle superare.

Ma quale è la madre di tutte le paure?

Alcuni di noi sono convinti che la nostra più grande paura sia quella della morte. Non è così.

In realtà noi abbiamo certamente paura della morte, ma proprio perchè abbiamo paura della VITA. Noi tutti abbiamo una tremenda paura della vita.

Le ragione sono essenzialmente tre :

1 - EGO

Da un punto di vista psicologico, il nostro Ego esiste solo se va controcorrente, esiste solo nella contrapposizione, solo se dice NO, solo nella lotta e nella dialettica. Se segue la corrente, l'Ego non può esistere; se dicesse Sì e sempre Sì, non avrebbe alcuna individualità, appunto non esisterebbe.

Questo è il motivo perchè d'istinto diciamo di no a tutto, per cui il "no" ci viene più spontaneo del "sì". Dire "sì" è in effetti assai più difficile.

Se ti lasci andare alla corrente, ti sembra proprio di perdere l'identità, di essere divenuto parte del fiume, di non avere in effetti più un Ego. Ma affermare l'Ego e credere di andare controcorrente (spesso è un'illusione) ci crea isolamento e provoca la negatività che ci circonda.

Sono gli Ego delle persone, contrapposti e spesso aggressivi, la causa psicologica della negatività.

2 - MENTE

La seconda ragione è legata al fatto che la nostra mente percepisce la Vita come imprevedibile ed ignota. Ma la nostra mente è piccola e vuole vivere in ciò che è conosciuto e prevedibile. La mente ha paura di ciò che non conosce. Il motivo è che la mente consiste essenzialmente in ciò che abbiamo conosciuto, imparato, sperimentato.

La Vita si muove invece sempre verso l'ignoto, e noi abbiamo paura. La Vita è un flusso verso il futuro, è sempre in movimento, mentre la mente ama le cose ferme e certe,le cose morte, così rassicuranti, su cui è così facile fare previsioni.

Noi non vogliamo veramente la vita, che è incertezza, che si muove sempre e per di più verso il futuro che è ignoto e non prevedibile.

La mente non vuole essere incerta, anche se l'incertezza è il prezzo da pagare per la LIBERTA'.

Questo riguarda anche le persone. Per cui tendiamo a trasformare in cose (morte) anche le persone.

Accumulare cose dà sicurezza, perchè le cose sono ferme morte prevedibili. Per ottenere un simile senso di sicurezza, cerchiamo di rendere anche le persone ferme e morte : così trasformiamo l'amante in moglie, l'amore (atto creativo e spontaneo per eccellenza) in matrimonio, in istituzione.

La realtà è che, se vogliamo essere vivi, dobbiamo accettare di essere insicuri, perchè è l'insicurezza l'essenza della vita, insieme al continuo mutamento. Ma l'insicurezza è anche l'essenza della LIBERTA' : non possiamo voler essere liberi senza accettare di non avere riferimenti fissi fuori di noi.

3 - DUALITÀ

Il mondo fenomenico in cui ci troviamo a vivere, l'esistenza, è fondamentalmente duale. Ma la nostra mente (ancora lei) vuole scegliere : se le alternative sono due, vuole accettarne una e negare l'altra. L'esperienza di vita di ognuno di noi ci insegna però che non è così semplice.

Se cerco e desidero il piacere, devo accettare anche il dolore, che non ne costituisce l'opposto, ma che è semplicemente l'altro aspetto del piacere. E' ciò che possiamo chiamare la "valle".

Se ami le vette, devi anche accettare le valli. L'ACCETTAZIONE è fondamentale nel Tantra. Torneremo su questo.

E' dunque la mente che ha creato la separazione e l'antagonismo tra inferno e paradiso: Inferno in basso e Paradiso da qualche parte in alto : in realtà l'Inferno non è che la valle del Paradiso, così come la Notte è la valle del Giorno, e la Morte la valle della Vita.

Un essere liberato, illuminato, è una persona che non è divisa. E' una persona che accetta tutto ciò che accade senza giudicare e senza separare, ed utilizza tutto ciò che gli accade per progredire.

Una tale persona è positiva, ha accettato la dualità. Per cui non chiede più nulla e fluisce con la corrente.

Come si arriva a ciò? Con una comprensione sempre più grande, aprendosi quindi a ciò che è "altro", e con una totale accettazione.

E l'accettazione comincia da noi stessi : dunque accettiamo ciò che siamo in modo totale.

E' bene precisare meglio cosa il Tantra intende per "Accettazione".

Accettazione non è
abbandonarsi
affidarsi con devozione
lasciarsi andare
lasciar perdere
far finta di niente
restare indifferenti

Riguardo all'accettazione, è utile esaminare brevemente le differenze tra Tantra e Yoga

TANTRA YOGA

Percepisco la dualità

Non faccio resistenza

Accetto il positivo e negativo di ogni cosa

Sperimento che non c’è mai stata dualità

Li utilizzo entrambi

Mi accetto totalmente

Ottengo la conoscenza della realtà

Percepisco la dualità

Esamino bene i termini della dualità

Mi sforzo di unificare i termini duali

Percorro un cammino di unificazione

Sperimento l’unità oltre la dualità

Mi affido (solo a me stesso, al livello più evoluto)

Rimango nel presente (sperimento lo “STARE”)

È scritto nel Vigyana Bhairava Tantra :

“IO SONO REALE.
IO SONO L'UNICA REALTÀ SICURA.
TUTTO IL RESTO POTREBBE ESSERE REALE O POTREBBE NON ESSERLO.”

Per questo ciò che davvero serve non è l'ABBANDONO ma l'ACCETTAZIONE, cioè

"ACCETTA TE STESSO IN MODO TOTALE"

Ma, dopo che mi sono accettato totalmente, non posso far altro che affidarmi, per cui :

"AFFIDATI A TE STESSO"
E A CHI ALTRI, SE NO?

Tantra Parte Terza

La presenza mentale nel tantra

La presenza mentale nel Tantra non è solo mentale. E' una presenza totale, del nostro essere unici e totali.

"IO SONO QUI ORA. MA VOI, CI SIETE? "

(Vishvasara Tantra)

o anche :

"CIO' CHE E' QUI, E' OVUNQUE. CIO' CHE NON E' QUI, NON E' DA NESSUNA PARTE."

(Ermete Trismegisto)

La persona umana, l'individuo, ha due modi fondamentali di proporsi : l'essere ed il fare.

In realtà è la vita che ha queste due polarità .

L'ESSERE è la vera natura della persona umana. C'è sempre, è già qui.

Il FARE in verità non esiste ancora. In ogni momento non esiste ancora. Se facciamo qualcosa, questo "qualcosa" accade; se non lo facciamo, semplicemente non accade.

C'è di più.

L'AVERE, il POSSEDERE è il risultato del FARE. Intendo dire che ogni cosa che possediamo è il risultato di nostre azioni. Non solo le cose materiali, ma anche pensieri, idee, emozioni, sentimenti.

Ma le nostre azioni, l' attività , è, come ha detto assai bene Osho, è la circonferenza dove viviamo. Ma noi siamo al centro, noi siamo il centro ; e le cose materiali tendono a nascondere il centro, a tenerci lontani. Lo soffocano. E raggiungere il centro, il nostro centro, è sempre stato l'obiettivo di ogni ricerca trascendente, religiosa o no, soprattutto l'obiettivo di chi aspira a conoscere la propria realtà, il fondamento del proprio essere.

E l'Essere precede sempre il Fare.

Ogni cosa che acquisiamo è una nostra scelta, tutte le nostre azioni sono, o dovrebbero essere, una nostra scelta consapevole : se alzarmi o stare seduto è una mia scelta. Se dire di NO o di SI', è una mia scelta.

Ma non posso scegliere di Essere, perchè io "sono" già. Non c'è scelta nell'essere.

L'Azione, ho detto, è una scelta. Ma, quando devo fare qualcosa, devo già "essere", altrimenti non potrei farla. L'Essere precede ogni Attività.

Il modo che ha il Tantra di intendere la Presenza Mentale, lo "Stare" (sono sinonimi), è la medesima che troveremo, secoli più tardi, nel buddhismo zen. E' uno "Stare" totale, è una Presenza Mentale totale.

Il metodo zen di sospendere l'attività mentale, di sorprendere la mente limitando con ostinazione l'attenzione al momento presente, ed a un solo pensiero per volta, è la stessa tecnica del Tantra.

Il Tantra, per la verità, ha un più deciso orientamento agli istinti, al corpo. Il Tantra indica nell'Amore l'unica via e l'unica forza davvero in grado di trasformare, di trasformarci qui ed ora. Ma l'Amore, per il Tantra, è ciò che in Occidente chiamiamo Eros, la pulsione istintuale che si espande e poi ritorna su sè stessa (il "Solve et coagula" di tradizione alchemica occidentale!). La tradizione indù lo chiama Lilà, il gioco di Shiva, l'energia della continua creazione.

Tantra Parte Quarta

La purificazione nel Tantra

Un operazione di purificazione per il Tantra semplicemente non ha senso, non serve proprio.

Siamo già puri, siamo già santi .

Lo siamo sempre stati, in realtà, e continuiamo ad esserlo anche ora. Ce ne siamo però come dimenticati. Ciò che allora occorre è riprendere contatto con noi stessi e, per il Tantra, questo contatto deve essere totale.

Vediamo anzitutto cosa significa "già puri" : vuole dire semplicemente che ognuno di noi è perfetto già così come è; vuole dire che è profondamente sbagliata quella enorme spinta, che tutti noi abbiamo, verso la "normalità", verso i simboli esteriori della felicità, come il successo, i soldi, la bella casa, la barca, la bella moglie, il lavoro di prestigio, il potere.

Questa spinta, che ci fa credere necessario raggiungere (o cercare ci raggiungere) gli obiettivi di cui sopra, è la principale causa di ogni nostra nevrosi, ansia, stress, disadattamento, calo di autostima, paura.

Secondo il Tantra :

- siamo già ciò che dobbiamo o vogliamo raggiungere

- abbiamo dimenticato che siamo rimasti innocenti, naturali, puri

Questa verità è tanto ovvia, per il Tantra, che non solo capita che non ce ne siamo mai accorti (di essere sempre stati puri e santi), ma che, una volta che scopriamo sperimentandolo che è davvero così, restiamo sorpresi della semplicità e ovvietà della cosa.

Il mondo che ci circonda, inclusi gli esseri viventi, ed il nirvana, che per il Tantra è lo stato liberato di consapevolezza, sono due scelte, due atteggiamenti che si possono scegliere entrambi .

Ogni cosa resta la stessa, noi restiamo gli stessi, ma cambia la messa a fuoco.

Ciò che cerchiamo è sempre stato là e, quando ci saremo, rideremo senza riuscire a capire come facevamo a mancare un bersaglio così grosso e così vicino.

Rideremo. Ecco perchè il Buddha ride.

PURO E IMPURO

E' il nostro giudizio a creare il puro e l'impuro.

Domanda: E, se non ci fossero esseri umani, cosa sarebbe puro e cosa impuro?

Ogni cosa semplicemente esisterebbe.

Per il Tantra ciò che facciamo al mondo lo facciamo anzitutto a noi stessi. Se quindi definiamo santo un uomo, abbiamo anche creato il peccatore. Non può esistere qualcosa come "il santo" senza che esista anche "il peccatore". In questo modo alimentiamo certo la dualità, ma noi viviamo nella dualità, non abbiamo scelta.

Ma per il Tantra c'è di più. Se ci sforziamo di eliminare i peccatori con l'obiettivo di arrivare ad un mondo di santi, facciamo una grossa stupidaggine, perchè i santi non possono esistere senza i peccatori, cioè senza che qualcuno giudichi e condanni qualcun altro. Il peccatore è l'altra faccia del santo.

Per definire il bene è necessario il male. Per il Tantra, se non esistessero i santi, anche il peccato sparirebbe : non esisterebbe più infatti alcun concetto di virtù.

Per cui, puro ed impuro, bene e male, sono in realtà soltanto nostri atteggiamenti, non hanno realtà. Solo i "fatti" sono reali , e gli atteggiamenti non sono "fatti".

È per questo che il Tantra invita a non giudicare, non interpretare.

Se infatti esprimiamo giudizi, diventiamo noi stessi divisi, e ci carichiamo di tensioni, angoscie, conflitti. Ed una persona divisa non può essere rilassata e serena, e sarà sempre in lotta con sè stessa.

Il Tantra dice anche : osserva il mondo ma non schierarti, non etichettare, non nominare. Resta in silenzio senza giudicare nè condannare .

E questo è pericoloso per la società . Per questa ragione il Tantra è stato, ed è, considerato in termini assai negativi da governi, religioni, società, regimi. Per più di mille anni è stato bandito dall'India, e tuttora è guardato con sospetto.

Il suo "pericolo" è dovuto al fatto che, per il Tantra, niente è immorale, come niente è morale.

Sopratutto poi chiede di non giudicare.

Per la verità, anche Gesù disse :<Non giudicate>, ed in effetti gli ebrei non lo capirono, anzi lo condannarono. Anche la nostra mentalità si basa essenzialmente sul giudizio : questo è bene, quello è male. Dire di non giudicare è un'affermazione tantrica.

Ma cosa significa in concreto non giudicare e non schierarsi?

Il Tantra sostiene che, se non giudichiamo e non prendiamo una posizione morale, ma semplicemente osserviamo i fatti per quello che sono, senza interpretarli, allora saremo trasformati : saremo diventati testimoni e non più giudici .

Tantra Parte Quinta

I mudra: messaggi gestuali all'inconscio

Parliamo della posizione delle mani; la parola sanscrita "mudra" significa : simbolo, segno, gesto. In questo contesto, mudra è dunque un linguaggio dei segni, un linguaggio segreto che manda messaggi dal nostro corpo alla nostra mente, dalla coscienza al nostro inconscio.

Faccio un esempio tratto dallo Yoga.

Una delle posizioni preparatorie dello yoga è quella di Shavasana (posizione del rilassamento profondo), in cui il praticante si stende supino con le palme più in alto che può. Questo è un mudra, lo Shunya Mudra, il "gesto del vuoto", che segnala alla mente di mettersi in uno stato ricettivo, vuoto appunto. Tale mudra segnala l'abbandono, la fiducia, la resa, il rilassamento.

Un altro esempio, questo tratto dalla pratica della meditazione.

Quando uniamo pollice e indice, lasciando le altre tre dita diritte, utilizziamo il mudra Jnana, il gesto della saggezza, che ha inoltre precisi effetti fisiologici, visto che con l'indice andiamo a premere leggermente alla fine della prima falange del pollice, dove hanno sede terminazioni nervose direttamente connesse col lobo temporale.Come curiosità, dal sanscrito Jnana deriva la parola greca Gnosis, conoscenza.

Chi medita utilizzando lo Jnana Mudra, segnala al suo inconscio che è sulla via dell'integrazione di tutta la saggezza del mondo, disponendo così la mente, in modo automatico, ad uno stato più elevato di coscienza.

Ma che significato hanno, nel Tantra, ma anche nell'Esoterismo, le DITA DELLA MANI, ad esempio?

POLLICE

Rappresenta l'umanità, limitata e finita, ma anche situata alla fine di una scala filogenetica evolutiva : siamo la bestia, l'animale, di grado superiore (o almeno ci riteniamo tale). La caratteristica dell'uomo è quella di avere una mente sviluppata, insieme alla capacità di creare strumenti complessi e ad una elevata destrezza manuale. Ebbene, la grande destrezza manuale è dovuta allo sviluppo anatomico della giuntura a sella alla base del pollice, in cui questo si unisce al polso. Ecco perchè il pollice simboleggia l'uomo.

INDICE

Puntando l'indice noi indichiamo e classifichiamo tutto il mondo fenomenico. L'indice rappresenta il potere : nomina sunt numina. L'indice rappresenta Dio, l'infinito, l'eterno. Unendo pollice e indice formiamo un cerchio, in cui il finito (l'umanità limitata) si collega con l'assoluto illimitato e infinito. Per il Tantra il cerchio è sia la completezza massima sia il vuoto, il nulla. Per il Tantra non è corretto dire che Dio esiste : solo l'umanità esiste, perchè nel momento che qualcosa esiste è già limitato nella forma. E' giusto invece dire che Dio vive e che "persiste", senza esistere mai.

MEDIO, ANULARE, MIGNOLO

Rappresentano il principio della Trinità nelle principali religioni del mondo.

Quindi per i cristiani simboleggiano il Padre, lo Spirito Santo, il Figlio.

Per l'antico Egitto saranno Horus, Iside e Osiride. Per l'induismo sono Brahma, Vishnu e Shiva.

Il Tantra non considera queste figure degli dei nè dei simboli, nè tantomeno persone, ma piuttosto forze, energie responsabili del mondo fenomenico, della creazione continua, così come ci appare dalla natura.Per il Tantra l'esistenza tutta è il risultato di una interazione di tre forze : positiva (maschile, il sole), negativa (femminile, la terra) e neutra (la luna, l'elemento catalizzatore che consente l'equilibrio).

ASPETTI ESOTERICI

Per l'Esoterismo occidentale

- Dito medio = Padre = Sè trascendente

- Dito Anulare = Madre = Materia = Forma materiale, Personalità, Ego

- Dito mignolo = Figlio = Sè immanente, incarnato, Sè integrato (l'Anima)

Una osservazione da fare è che qui il Sè è considerato un involucro, una gabbia, qualcosa di necessario perchè l'uomo prenda coscienza di Sè, proprio attraverso queste limitazioni.

Ricordo che : <Senza limitazione non esiste la consapevolezza.> (A.Besant).

Il che significa che, anche al livello più alto (quello del vero Sè, dell'Anima), il senso dell'Io non può nascere senza la limitazione del non - Io. E senza senso dell'Io, non esiste la coscienza nè la consapevolezza.

La posizione del Tantra è che il Vero Sè, la scintilla divina, lo Spirito, non può proprio evolversi, perchè è già completo e perfetto in sè. Ebbene questa è la stessa posizione dell'Esoterismo occidentale.

Cosa allora si evolve e può trasformarsi? E' il Sè incarnato (il Figlio) che, rinchiuso nella personalità si evolve fino ad autoriconoscersi.

Ricordo che gli aspetti esoterici del Sè sono :

- Volontà = Padre = Corpo mentale = Atman
- Intelligenza Creativa = Spirito Santo = Madre = Corpo Fisico ed Eterico = Manas
- Amore = Figlio = Corpo Emotivo (astrale) = Buddhi

La pratica cosciente dei mudra consente di intervenire sulla mente e sull'inconscio in modo direttivo e consapevole. Il trattato Vishvasara Tantra è dedicato interamente a questo.

Si tratta di agire energeticamente sulla coscienza, ma a livello inconscio.

Ricordiamoci che esiste uno stretto legame tra energia – coscienza – consapevolezza

E' stato un maestro di saggezza indiano (Aurobindo) a dire :

L'evoluzione è una lenta trasformazione dell'energia dell'universo in coscienza.

LE DITA E I NUMERI DA 1 A 10

L'uomo usa le dita delle mani anche per contare. Oggi meno, ma lo ha sempre fatto. Non è così strano, dunque, che si siano associati, ai numeri da 1 a 10, significati simbolici fin dai tempi più remoti.

PITAGORA

Per i pitagorici i numeri erano associati alle "qualità" della Natura con la N maiuscola, cioè alle qualità della realtà. I numeri erano per essi la vera realtà.

1 - E' il punto come ente geometrico, associato ad Apollo.
2 - E' la linea, associata ad Artemide e a Rea.
3 - E' la superficie, associata a Minerva.
4 - E' il volume, associato a Demetra. Il 4 era il numero sacro per i pitagorici; era il numero vivente, associato alla radice dell'Essere. Il numero 4 forma la Sacra Tetrade : è l'unico generato da un numero incluso nella decade, ed è l'unico numero che ne genera un altro. Infatti il 4 nasce dal 2 (2x2=4) e genera l'8 (4x2=8).

Il numero 4 simboleggia inoltre la giustizia, le quattro stagioni, i quattro elementi, le quattro età dell'uomo, il quadrato, che ha quattro lati uguali.

I pitagorici giuravano solennemente sul 4, ed uno spergiuro era punito con la morte.

5 - Colore e bellezza.
6 - La vita animata e gli aspetti molteplici di ogni cosa vivente.
7 - La ragione, la luce e la salute (intesa come come equilibrio di qualità).
8 - Amore, amicizia e saggezza.
9 - Legato all'affidamento al trascendente, al divino.
10 - Il numero perfetto, che rappresenta l'intero universo, uomo compreso.

TRADIZIONE ESOTERICA

1 - Rappresenta l'origine di tutto, il Divino. I numeri dispari sono perfetti, quelli pari sono imperfetti perchè possono essere divisi.
2 - E' il numero dell'insicurezza e dell'incertezza. Rappresenta la donna, ma anche l'uomo come essere incompleto.
3 - E' il numero magico del mondo fenomenico : ingloba l'assoluto (1) e le debolezze dell'incompletezza (2). Unito con il 2 (sposato, dicono gli esoterici), dà il 5, che è il numero del matrimonio. Il 3 è anche il numero che crea qualcosa di nuovo.
4 - E' il numero della giustizia (2x2) e dei valori etici universali.
5 - E' il numero dell'unione e del matrimonio.
6 - Rappresenta la giustizia distributiva, la perfezione di ogni parte vivente. Simboleggia l'Anima universale presente in tutte le cose, è la qualità dell'essere che non diminuisce mai e sempre si rinnova.
7 - Rappresenta il dolore, le traversie della vita, le sofferenze dell'uomo e i cataclismi della natura.
8 - E' il numero dell'armonia universale. Rappresenta le leggi della natura e la loro pienezza (universalità).
9 - E' il numero che congiunge la fragilità umana alla grandezza divina. Rappresenta la caducità dell'uomo, che può acquistare forza solo riscoprendo la sua origine divina.
10 - Rappresenta l'eternità, la completezza, l'intero.

Ettore Tessera

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